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Quali sono i fattori che secondo te limitano di più la visibilità dei prodotti in farmacia?

Gli Esperti che Hanno Contribuito a Questa Guida

1) Elettra Curtodi Arredi Curto
2) Selma Bentayebdi CRC
3) Valter Perfettidi Effe90
4) Lorenzo Lanidi Ekofarma
5) Gianluca Conte di Farmacon
6) Pier Francesco Verlatodi T.H. Kohl

Introduzione

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Le Risposte degli Esperti

"Illuminazione e leggerezza degli espositori"

Secondo la mia esperienza di architetto e produttore di arredi, la visibilità della merce passa da due elementi cardine: l’illuminazione e la leggerezza degli espositori.
Ogni singolo componente di arredo va pensato e progettato non per essere protagonista, ma per essere cornice privilegiata del prodotto esposto.
L’illuminazione ben studiata e calibrata fa il resto.
Una buona progettazione in farmacia deve privilegiare sempre e comunque la vendita del prodotto rendendo tutto l’ambiente confortevole ed al tempo stesso capace di soddisfare la richiesta dell’utenza più variegata.

  • Illustration

    Elettra CurtoArchitetto - Ingegnere Civile AmbientaleArredi Curto

"Visibilità dei prodotti"

Secondo noi la visibilità dei prodotti è un problema dovuto al fatto che i prodotti sono, innanzitutto, troppi, male esposti e come si diceva precedentemente collocati nei corridoi dei flussi di passaggio.
Da non sottovalutare l’inserimento di troppi espositori delle varie ditte creano confusione ( elementi di disturbo).

"Affollamento degli espositori aziendali"

Una delle cose che vedo più spesso e che contribuisce a creare confusione nei clienti, è sicuramente l’affollamento degli espositori aziendali sparsi in modo spesso casuale per tutto il locale e posti addirittura a fare un effetto barriera davanti agli espositori a parete.
Anche la mancanza di un percorso commerciale gioca un ruolo importante in quanto non permette all’utente di entrare visivamente in contatto con la maggior parte dei prodotti esposti.
Vanno a completare il quadro dei fattori critici:
● La mancanza di un vero e proprio category management, utile per creare degli evidenti e distinguibili reparti commerciali ● Un visual merchandising, che sicuramente aiuta molto il cliente ad individuare il prodotto esposto stimolandone i bisogni latenti
● Una comunicazione istituzionale e di reparto anch’essa molto utile per migliorare l’esperienza di acquisto aiutando l’utente ad orientarsi all’interno della farmacia.

  • Illustration

    Valter PerfettiGeneral Manager di Effe90

"Esposizione non curata"

Sicuramente un'esposizione non curata rende meno visibile e percepibile tutto ciò che si trova sugli scaffali. 
Il "category" è una tecnica consolidata che va seguita con metodo e che, misurando i dati, si dimostra efficace in quasi tutti i reparti della farmacia.

"Confusione della disposizione dei prodotti"

La confusione provocata dal disporre prodotti/marche/packaging diversi sui ripiani di uno stesso spazio espositivo verticale, e dalla mancanza di una sequenza di spazi espositivi dedicati ai vari settori merceologici, con la chiara ed univoca posizione dei prodotti nell’intera area vendita.

  • Illustration

    Gianluca ConteAmministratore di Farmacon

"L'uso di un percorso obbligato"

In primo luogo, un category management (gestione delle merceologie, n.d.r.) raffazzonato o non realizzato da un professionista del retail.
L’arrogarsi competenze diverse dalle proprie porta sempre a effetti poco soddisfacenti. L’illuminazione, spesso trascurata anche nei progetti più recenti.
E poi il disordine che, più per necessità che per trascuratezza, si fatica a non notare in tante farmacie di piccole dimensioni.

Informazioni Utili

I pareri degli esperti che ho presentato in questa guida rappresentano per lo più figure professionali come il fisioterapista, il massaggiatore, l'osteopata ed il chiropratico che lavorano direttamente (con le loro mani) sui pazienti che soffrono di mal di schiena.
Ci sono comunque altre figure mediche che possono essere di grande aiuto nella valutazione del mal di schiena, soprattutto quando questo non si risolve velocemente o tende a ripresentarsi spesso.
In questi casi potrebbero essere intelligente prendere in seria considerazione l’avvalersi del parere di un:
● reumatologo ● fisiatra● neurochirurgo (di aiuto solo su indicazione medica).
E’ inoltre utile sapere che per coloro che risiedono in Svizzera le prestazioni dei:
● chiropratici ● agopuntori (se medici)
sono rimborsate direttamente dalla cassa malati base.
Per quanto riguarda le prestazioni offerte da:
● osteopati ● massaggiatori medicali ● agopuntori (non medici) ● sono rimborsate invece dalla cassa malati complementare e non necessitano di una visita medica prima.
N.B.: I trattamenti effettuati da un fisioterapista sono rimborsati dalla cassa malati base ma è necessaria una prescrizione medica per ottenere il rimborso.

Conclusioni

“Personalmente, penso che la collaborazione tra varie figure professionali, come quelle presentate in questa guida di esperti, sia la soluzione ideale nella gestione del mal di schiena.
Potrebbe benissimo essere che dopo che un chiropratico ha lavorato sulla componente articolare del mal di schiena, il paziente possa essere preso in carico da un massaggiatore per trattare eventuali tensioni muscolari.
Oppure potrebbe essere che l’opera terapeutica svolta da un osteopata sia completata da un fisioterapista che si occupa specificamente di rieducazione a taluni movimenti e/o al rinforzo muscolare.”

  • Illustration

    Michele Barzaghi

    Marketing Strategico per Farmacie
    Michele Barzaghi affianca i titolari di farmacie ad accrescere in maniera significativa sia il loro fatturato che i loro margini di guadagno attraverso un attento studio dei loro clienti reali e potenziali.
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